L’inizio per me non è un momento definito, netto, ben dichiarato. Prima viene l’intuizione, quella domanda che mi martella la testa per un po’ e mi prepara. Poi passo allo studio, perché penso che avere dei dubbi sia una cosa legittima e molto bella. Così come lo è fare ricerca, aumentare le proprie risorse.

Questa è la fase in cui, molto spesso, rischio di perdermi.

Non credo di essere la sola: quanto è familiare quella sensazione di sicurezza che si prova mentre ci si prepara? Cercare, accumulare informazioni, fare qualche esperimento, aspettare i risultati. Sentire che ci si muove nella direzione giusta. Tergiversare. Finire per dire che non si è pronti.

Cercare tutte quelle frasi motivazionali che lo confermano: succede a tutti, è normale. “Devi fare una cosa prima di essere pronto per farla.” “Se il tuo sogno non ti spaventa probabilmente non è grande abbastanza.” “Il momento giusto è adesso.” (Ne avete salvata almeno una su Pinterest, controllate).

Quello che so è che l’inizio non è un solo momento, è un processo. Inizi nel momento in cui la consapevolezza di voler cambiare è più forte della paura. Non vuol dire che la paura se ne va: rimane poco lontano, misura ogni passo che fai, ogni tanto ti trattiene.

Ho iniziato quasi due anni fa, quando ho chiuso una fase lavorativa importante e ho cominciato a riflettere sull’identità, sul modo in cui ci definiamo e ci rappresentiamo. Dopo un po’ non mi sono più chiesta cosa volevo fare, ma cosa sapevo fare. Ci ho messo del tempo per compilare un elenco onesto. Inizi nel momento in cui, per la prima volta, pensi di saper fare qualcosa di utile per gli altri, a modo tuo, e lo dici a voce alta. Inizi anche quando decidi di correre il rischio, prendi fiato e pianifichi i primi giorni, i primi mesi, il primo anno.

È questo che fai: scegli le fonti giuste per te (di questo parlerò ancora), selezioni, impari qualcosa di nuovo ogni giorno. Fai un piano, il più realistico e dettagliato possibile. Se ti piacciono le liste, fai un elenco dei passi da fare, scomponi un grande obiettivo in obiettivi piccoli e fattibili. Prepari l’essenziale per partire, perché ormai l’hai capito che “tutto, subito e perfetto” è impossibile.

Chiedi aiuto, quando serve.

Ecco, io sono qui, in un punto non definito del processo, che ha già della storia alle spalle. Sono l’unica? No, ognuno è immerso nel proprio inizio. Bisogna fermarsi un attimo per vederlo. Ho iniziato molto prima di rendermene conto, prima di aprire una partita iva e darmi una definizione “in breve”. Sto iniziando anche ora, perché ho deciso di scegliere bene le parole, esserne responsabile e pubblicarle.

Ciao, sono Giulia e amplifico le storie degli altri. 

Ciao, grazie per aver letto questo articolo.

Sono Giulia, progetto strategie digitali, contenuti e percorsi di formazione, per imparare a comunicare e a fare marketing a modo tuo.

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